Massimo D'Alema, presidente del Consiglio dei ministri
(9 giugno):
- "E' la pace per la quale abbiamo incessantemente
lavorato con determinazione e coerenza. Sono grato al Parlamento, alle forze di
maggioranza e dell'opposizione per la maturità, il senso di responsabilità e di coesione
nazionale che in questo difficile passaggio hanno dimostrato, sostenendo l'azione del
governo".
Il giorno successivo D'Alema ha incontrato i piloti
dell'aeronautica militare, impegnati nei raid, alle cui operazioni non è mai stata data
pubblicità nei giorni di guerra. D'Alema ha comunicato in quell'occasione che il
Presidente Clinton si era complimentato per il comportamento dei piloti italiani durante
il conflitto.
Javier Solana, segretario generale
della Nato (10 giugno):
- "Posso annunciarvi che Milosevic ha adempiuto alle
cinque condizioni poste dalla Comunità internazionale e che quindi qualche istante fa ho
dato istruzione al gen. Clark di sospendere le azioni aeree Nato contro la Jugoslavia.
(
) Milosevic appartiene al passato della Serbia e io non ho fiducia in un uomo che
è stato dichiarato criminale di guerra".
L'annuncio è avvenuto dopo 79 giorni di bombardamenti e
37.000 missioni aeree.
Carlo Azeglio Ciampi, presidente della
Repubblica (10 giugno):
- "Siamo giunti al punto di svolta. Abbiamo gettato le
basi per il ritorno della pace nei Balcani. le persecuzioni contro gli inermi sono finite.
Le armi tacciono: Eppure ci attende ancora un compito enorme. Di presenza attiva con le
nostre forze armate nel martoriato territorio del Kosovo, perché l'accordo di pace venga
realizzato appieno, perché si creino quelle condizioni necessarie a rassicurare le
popolazioni indifese ea indurle a tornare con fiducia nelle loro terre e di concorso alla
ricostruzione".
Slobodan
Milosevic, presidente della Repubblica federale jugoslava (10 giugno):
- "Una vittoria: il Kosovo è salvo, la sovranità
della Jugoslavia intatta, l'esercito invincibile. Cari cittadini, vi auguro una pace
felice. Abbiamo di fronte il compito di rinnovare il Paese. Dobbiamo cominciare da subito
a ricostruire i ponti, le strade, le fabbriche, ad avanzare sul cammino dello sviluppo,
per dimostrare la vitalità ed la capacità di questo popolo. (
) Nel conflitto
abbiamo perso 426 soldati jugoslavi e 114 poliziotti. (
) Un solo motto è risuonato
nel Paese: non cederemo il Kosovo. E non l'abbiamo ceduto. Oggi l'integrità jugoslava è
garantita dal G8 e dall'Onu. Questa garanzia è contenuta nella bozza di risoluzione.
Tutte le questioni aperte sull'indipendenza del Kosovo prima dell'aggressione sono state
chiuse con il consenso di Belgrado. (
) La provincia riceverà ora un'autonomia e noi
garantiamo la sovranità ed integrità alla Jugoslavia.
Bill
Clinton, presidente degli Usa (10 giugno) ha dichiarato di aver raggiunto tre
obiettivi con la campagna aerea: il ritiro dei serbi dal Kosovo, la tenuta
dell'Alleanza e il rafforzamento del rapporto con la Russia.
- "E' la prima volta nella storia che l'Alleanza - 19
paesi, 780.000 persone - compie un'azione militare sostenuta. E' rimasta compatta. Ora si
ritrova più forte e più unita che mai. E ringrazio i miei colleghi per la loro fedeltà
e per il loro coraggio. (
) Il mio auspicio è che il paesi del Sud est europeo si
integrino sempre di più tra di loro nell'ambito delle strutture economiche e di sicurezza
dell'Europa. E non vedo come la Serbia possa partecipare a un progetto del genere se non
si doterà di una leader-ship impegnata a garantire una democrazia genuina, miultietnica,
multireligiosa e che rispetti i diritti umani".
Hashim Thaci, leader dell'UCK, primo ministro designato del governo provvisorio
del Kosovo (10 giugno):
- "Collaboreremo con la Nato. Rispetteremo gli
accordi. L'Uck non sarà certo un problema: accoglieremo la richiesta di una sua
trasformazione in un'istituzione civile e militare. (
) Non deporremo le armi fino a
quando tutte le truppe serbe non saranno uscite dal Kosovo e le forze internazionali di
pace non saranno entrate".

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