L'UCK


L'UCK è un' organizzazione militare con una struttura cellulare e territoriale, modellata sui clan albanesi. La sua azione inizia nel 1996 e acquista rapidamente consensi e forza, riuscendo, in certe fasi, a controllare circa la metà del Kosovo. Ha creato anche un governo per l'indipendenza.
Tecniche militari: attacchi di guerriglia, ma anche controffensive con conquista di centri abitati e difesa di postazioni fisse. Al proprio interno vi sono contrasti tra capi di singole formazioni. L'articolazione è in piccoli reparti collegati a villaggi, che sfruttano l'appoggio della popolazione. Durante lo svolgimento della guerra si è individuato, con il gradimento della Nato, un comandante in capo, Agim Ceku, ufficiale dell'esercito jugoslavo e, successivamente, generale dell'esercito croato.
Difficile stabilire il numero di aderenti, molto fluttuante a seconda dell'evoluzione della guerriglia. Gode di molti simpatizzanti tra i kosovari emigrati all'estero, che devolvono parte del loro guadagno all'organizzazione . Pare facesse riferimento anche ad altri finanziamenti.
A fine maggio si stima la presenza di 15.000 guerriglieri.
L'addestramento, inizialmente molto scarso, è ora soddisfacente e si svolge in Albania, dove nel nord del paese vi sono i campi di addestramento nell'area tra Tropoje e Kukes. Il reperimento delle armi è molto facile, soprattutto attraverso l'Albania. Vi è una crescente unità d'azione tra UCK e Albania.
Nell'estate '98 l'UCK ha subito una forte controffensiva serba, da cui è uscito fortemente ridimensionato (da 25000 combattenti a circa 3000). Il movimento militare si è quindi riorganizzato in piccoli nuclei di guerriglia con la nomina di comandanti militari, sulla base di alcune zone operative.
L'UCK ha condotto molte le azioni di disturbo contro l'esercito e la polizia governativi e ha praticato forme di violenza contro la popolazione serba e contro i collaborazionisti.
La campagna mediatica: Molte anche le azioni dimostrative e le provocazioni per suscitare la reazione serba sotto gli occhi degli osservatori Osce e della stampa internazionale. L'UCK, attraverso la lobby albanese all'estero, gode dei favori dei media soprattutto negli Usa.
L'armamento è decisamente migliorato con armi di fabbricazione cinese, cecoslovacca ed occidentale (europea e americana).
I serbi tentano di contrastare il passaggio di uomini e armi dall'Albania con campi minati ai confini e attività di pattugliamento lungo i sentieri praticati dalle colonne dei guerriglieri.
Autunno '98: L'UCK ottiene l'appoggio degli Usa, che ritengono il leader democratico Rugova troppo debole, e della Nato, che comincia a prefigurare ipotesi di guerra.
Gennaio - marzo '99: L'UCK partecipa a pieno titolo alle trattative di Rambouillet e rivendica l'indipendenza del Kosovo dalla Federazione Jugoslava.
Ricostruite le proprie forze, nonostante le rappresaglie e gli attacchi serbi, si prepara a lanciare la controffensiva di primavera in previsione che le trattative di Rambouillet falliscano.
Firma il trattato (Parigi, 15.3.1999), perché lo giudica tappa intermedia per l'ottenimento dell'indipendenza, attraverso la prevista presenza di truppe Onu o Nato in Kosovo.
La guerra: Gli attacchi Nato si sono concentrati sulle basi serbe nell'area di Drenica, le più pericolose per l'UCK. La Nato fa lanci di armi e fornisce istruttori.
Ma la guerra aerea si sta rivelando non risolutiva e ora l'UCK richiede l'intervento di terra della Nato.
Da parte della Nato vengono datti lanci di armi e forniti istruttori militari.

Stabilita la tregua l’UCK prende possesso di molte città del Kosovo, in cui è stabilita la presenza delle forze internazionali, occupa gli edifici pubblici, nomina le autorità locali e procede a rappresaglie contro i serbi. A Prizen, viene scoperta una camera della morte dove i guerriglieri torturano e uccidono i serbi, e le truppe tedesche, che hanno il compito di presidiare quell’area, disarmano i soldati UCK. Nell’area di Pec, presidiata dalle truppe italiane, vengono fatte retate nelle case dei serbi, che chiedono la protezione degli italiani.
Il 21 giugno si è stabilito l’accordo con la Nato per il disarmo dell’UCK: il protocollo di smilitarizzazione e di trasformazione dell’Esercito di liberazione del Kosovo, firmato dal comandante inglese della Kfor, Mike Jackson e il capo dell’UCK, Hashim Thaci, che afferma che l’esercito dei guerriglieri diventerà la Guardia nazionale del Kosovo.
Nonostante gli accordi, continuano a verificarsi scontri a fuoco anche contro le truppe della Kfor.

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