GLI ACCORDI Dl RAMBOUILLET (1999)
Primo passo, tre anni di autonomia


Ecco i punti principali, estratti dal "Foglio informativo" rilasciato dal ministero degli Esteri americano. L'accordo è stato sottoscritto, a Parigi, il 18 marzo dai kosovari albanesi ma respinto dalla rappresentanza serba. Questo rifiuto porta, il 24 marzo, all'inizio dei raid della Nato.

Gli Accordi di Rambouillet costituiscono un'intesa ad interim della durata di 3 anni che provvederà a un'autonomia democratica, pace e sicurezza per tutti gli abitanti del Kosovo.
L'autonomia democratica contemplerà tutte le questioni di importanza quotidiana per il popolo del Kosovo, quali l'istruzione pubblica, la sanità, e lo sviluppo economico. Il Kosovo avrà un Presidente, un Parlamento, un proprio tribunale, un governo locale e istituzioni comunitarie nazionali.
La sicurezza sarà garantita da truppe internazionali schierate sull'intero territorio del Kosovo. La polizia locale, in rappresentanza di tutte le comunità nazionali nel Kosovo, farà osservare le leggi ordinarie.
Un'assemblea internazionale sarà convocata dopo 3 anni per definire una soluzione definitiva per il Kosovo. La volontà del popolo sarà un fattore determinante.

L'autonomia democratica

Durante il periodo ad interim, i cittadini del Kosovo si autogoverneranno democraticamente con l'aiuto di istituzioni del Kosovo stesso.
Il Kosovo avrà una Costituzione. La Costituzione richiede l'elezione democratica di un Presidente, di un Primo ministro e di un Governo, di un Parlamento e di autorità pubbliche. Il Kosovo avrà la propria Corte suprema, la propria Corte costituzionale e altre Corti, i propri pubblici ministeri. Le elezioni avranno luogo entro i nove mesi dall'entrata in vigore del Trattato, sotto la sorveglianza della OSCE.
Il Kosovo sarà autorizzato a emanare leggi, non soggette a modifiche da parte della Serbia o della Repubblica Federale della Jugoslavia, comprese le imposizioni di tasse, e a istituire programmi per promuovere lo sviluppo economico, scientifico, tecnologico, regionale e sociale.
Le comunità nazionali del Kosovo potranno tutelare le proprie identità, incluse la salvaguardia delle loro lingue e la gestione di scuole e ospedali. Saranno garantiti i diritti umani e i diritti dei componenti di tutte le comunità nazionali.
Il ruolo della comunità internazionale sarà di garantire che questi provvedimenti vengano eseguiti.

La sicurezza

Le Parti inviteranno la NATO a schierare una forza militare (Kfor) che sarà autorizzata a intervenire per garantire la conformità agli Accordi, tutelare le agenzie internazionali e fornire un ambiente sicuro per tutti. La sicurezza nel Kosovo sarà gestita dalla Kfor. Le forze degli eserciti jugoslavi si ritireranno del tutto dal Kosovo, tranne una limitata forza di guardia ai confini (in azione soltanto entro 5 km dall'area di confine) e personale di supporto.
L'Esercito per la liberazione del Kosovo passerà la sicurezza nel Kosovo alle truppe NATO) e sarà demilitarizzato. La polizia locale assumerà tutte le operazioni di polizia nel Kosovo entro 1 anno, prorogabile per un periodo limitato soltanto da parte del Capo della Missione di Attuazione.

Le procedure per una soluzione definitiva

Tre anni dopo l'entrata in vigore degli Accordi, un'assemblea internazionale sarà convocata per definire una procedura per una soluzione definitiva nel Kosovo, sulla base della volontà del popolo e delle opinioni delle autorità pertinenti.

(traduzione: Walter Arthur Golia, Gruppo Oxford - da"Il corriere della sera", 27 - 4 - 1999)

indice

documenti