I terremoti


L’analisi delle caratteristiche geografiche e paesaggistiche dei Balcani, incrociata con le vicende storiche, consente di approfondire la specificità dei Balcani. Quella terra è, insieme, luogo montuoso e chiuso e penisola, con i confini segnati dai fiumi, protesa nel Mediterraneo.
Oggi i Balcani, dice Pedrag Matvejevic è ben interpretato dai suoi terremoti, fenomeno fisico, ma anche metafora degli umori e delle mentalità delle popolazioni. I Balcani sono strettamente connessi con il Mediterraneo, ma vivono la contraddizione di essere considerati di volta in volta una penisola, quindi protesa sul mare, o un blocco continentale, isolato dall’Europa. Le diverse identità etniche sono mitologiche ed immaginarie, storiche e non naturali e la stessa guerra deriva da manipolazioni di tradizioni e di fatti storici.

Il brano è tratto dall’intervista di Loris Campetti Terra bruciata, pubblicata in "Il Manifesto", 5 giugno 1999. 

Come giudica il modo occidentale di guardare i Balcani, l’altra sponda dell’Adriatico, il mondo da cui lei proviene continuamente squassato da grandi terremoti?

Alcuni aspetti mi sembra sfuggano a chi osserva la sponda adriatica vicina. Chi approda nei Balcani non tarda a rendersi conto delle sue contraddizioni, geografiche prima che geopolitiche. Una domanda la faccio io a chi guarda l’altra sponda: i Balcani sono una penisola vera e propria, oppure un grosso, massiccio blocco del continente, immerso nel bacino mediterraneo? La mia risposta è che i Balcani sono l’una e l’altra cosa contemporaneamente o, a seconda di come lì si guarda, l’una o l’altra. Sono tanti i mari a lambire le coste dei Balcani: l’Adriatico, ma anche lo Jonio, l’Egeo, senza dimenticare il Mar Nero e il Mar Di Marmara. Un altro accenno: il litorale non è tutto marittimo, talvolta sul primo promontorio comincia il continente. L’entroterra è per la maggior parte montagnoso e poi , colui che medita sul Mediterraneo sa che nessuno dei cinque mari che circondano i Balcani aveva dato il nome a questo spazio , ma solo i rilievi intorno sono stati nominati e nella storia, le alture balcaniche venivano chiamate dagli antichi geografi Catena Mundi (nome molto caratteristico), gli slavi le chiamavano Vecchio Monte, sono stati i turchi che hanno tradotto questi nomi in Balcani. Aggiungo una cosa che mi sembra di grande importanza: questa zona è soggetta a grandi movimenti tellurici i terremoti sono frequenti e devastanti, molte città della costa sono state inghiottite dai flutti, molte isole sono scomparse in vicinanza dei Balcani o hanno cambiato posto da tempo immemorabile, mitologico. In molti luoghi si crede di scorgere nel fondo del mare, in prossimità delle rive, le rovine di antichi palazzi, di porti, relitti colmi di favolosi tesori. I tesori non ci sono più.

I terremoti, parlando dei Balcani , sono anche una facile metafora

Le scosse sismiche di cui parlo e le variazioni tettoniche da esse provocate, possono essere all’occorrenza semplici metafore. Alcuni legano questi fenomeni alla mentalità e agli umori degli abitanti del luogo e non pochi sono gli argomenti che potrebbero indurci a questo genere d’ipotesi.
Un’altra osservazione altrettanto importante: in passato i Balcani venivano chiamati indifferentemente penisola illirica, penisola greca, penisola bizantina o, più recentemente, Turchia europea, il che indica tra l’altro diverse appropriazioni o appartenenze di questi paesaggi.

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