TITO


Il maresciallo Tito (Josip Broz), segretario del Partito Comunista, nel 1941, a seguito dell'occupazione tedesca (aprile 1941) lancia un proclama invitando alla resistenza i popoli della ex-Jugoslavia, che viene divisa tra Germania, Italia, Ungheria, Bulgaria, Croazia, Albania. Si organizzano le formazioni partigiane. La liberazione di Belgrado avviene nell'ottobre del '43 e nel maggio del '45 la Jugoslavia è sotto il controllo di Tito.
All'inizio del 1946 si costituisce la Repubblica Federativa Popolare di Jugoslavia, che entra a far parte del Cominform (Ufficio d'informazioni dei partiti comunisti europei).
L'economia jugoslava si organizza sulla base dell'autogestione territoriale, un modello diverso da quelloo sovietico. Si viene a costituire una forte presenza di burocrati dell'autogestione. Nel 1965 si attua una riforma economica con l'introduzione del mercato, che produce una crescita economica, ma anche inflazione, disoccupazione e debito estero. Alla fine degli anni '70 si acutizza la crisi economica, che si riflette anche nei rapporti tra le Repubbliche, aprendo la questione nazionale, acutizzata dallo sfaldamento della Lega dei comunisti. La Slovenia e la Croazia più ricche si contrappongono alla Serbia e alle aree depresse della Federazione
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In politica estera Tito svolge un ruolo autonomo. Nel 1948 Tito rompe i rapporti con l' Unione Sovietica. Nel 1954 sarà definito il confine tra Italia e Jugoslavia: all'Italia rimane Trieste (temporaneamente occupata dall'esercito di Tiro nel 1945), mentre Istria e Dalmazia vengono date a Slovenia e Croazia, con un consistente esodo di italiani. Nel 1956 Tito, con Nehru, presidente dell'India, Nasser, capo dell'Egitto, costituisce il coordinamento dei Paesi non allineati, con nessuno dei due blocchi (Usa, Urss). Gli Stati Uniti sostengono economicamente la Jugoslavia. Nel 1968, dopo l'occupazione sovietica della Cecoslovacchia, Tito introduce il sistema di difesa popolare generale.
All'interno vengono represse forme di dissenso nei confronti del regime, come il movimento della "Primavera croata" (1971). Nel 1974 viene varata una nuova Costituzione con una forte impronta federalista. Il Kosovo e la Vojvodina sono dichiarate province autonome nell'ambito della Repubblica serba. Tito, con la sua autorità, riesce a far convivere le diverse etnie, favorendo l'intreccio delle persone e dei popoli in una società multietnica. Tito muore il 4 maggio 1980 e da quel momento inizia un processo di lacerazioni e conflitti etnici della Repubblica federale, fino agli avvenimenti più recenti.


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la crisi della jugoslavia