Linee guida per un progetto di formazione degli insegnanti di storia

 

Queste linee guida intendono offrire alcune indicazioni sul tema della formazione in servizio degli insegnanti di storia, sulla scorta delle esperienze maturate attraverso la ricerca “Memoria e insegnamento della storia contemporanea”, avviata nel 2000 nel quadro del Protocollo d'intesa tra MIUR, Insmli e Landis, e la cui conclusione è prevista per il maggio del 2002.

Antecedenti significativi di tale progetto sono stati i corsi di aggiornamento e formazione svoltisi nel 1997 ad Arona sul tema Unità e autonomia nella storia dell'Italia contemporanea (riservato a insegnanti di scuola superiore); nel 1998 a Latina sul tema Territori, identità culturali, scambi (riservato a insegnanti di scuola elementare e media); nel 1999 a Cuneo sul tema Storiografia, testimonianze, memoria delle generazioni (riservato a insegnanti di scuola superiore). Nel corso del loro svolgimento è stata messa a punto una specifica impostazione metodologica che si è caratterizzata per: a) incrocio tra contenuti e metodologia didattica, b) ricorso alla multidisciplinarità, c) pratica del lavoro di gruppo, d) attività di laboratorio.

Il passaggio successivo, costituito dalla ricerca in corso, ha permesso di affinare ulteriormente tale modello, puntualizzandone gli elementi di ricerca-formazione-autoformazione e azione. 

Importanza della formazione in servizio

 Le sempre più ampie e articolate esigenze educative e culturali richieste dalla società impongono oggi una sistematica attività di formazione e aggiornamento della professione docente. L'insegnante di storia, in particolare, si misura con una pluralità di sollecitazioni storiografiche e didattiche.

Da un lato, si assiste infatti alla dilatazione degli ambiti disciplinari del sapere storico, all'ampliamento e all'articolazione della scala spaziale e dei temi della ricerca (che incessantemente invade nuovi territori e tocca nuovi oggetti), al profilarsi di scenari e problemi metodologici originali posti - in particolar modo - dalla storiografia del Novecento, alla continua ridefinizione dello statuto della disciplina. Dall'altro, il tradizionale impianto didattico, fondato sulla centralità del libro di testo e sull’insegnamento frontale, mostra definitivamente i suoi limiti, specie di fronte ai dati di complessità e agli stimoli portati dalla ricerca scientifica. E ciò - del resto - è ampiamente dimostrato da recenti indagini sullo stato della scuola e sulla condizione professionale dei docenti, nonché dall'esperienza diretta di quanti si misurano quotidianamente con le urgenze e le difficoltà che investono le procedure e le dinamiche della relazione insegnamento-apprendimento; dinamiche che - proprio sul crinale rappresentato dalla costruzione di conoscenza storica nelle generazioni più giovani - disegnano un problematico ma anche interessantissimo campo di sperimentazione e applicazione di strategie didattiche innovative.

 La ricerca didattica degli ultimi anni

 La ricerca e la sperimentazione sulla didattica della storia - anche sulla scorta della più aggiornata riflessione pedagogica - hanno individuato alcune efficaci impostazioni metodologiche fondate sulla centralità dell'apprendimento, sulla consapevolezza metacognitiva e su un approccio partecipativo da parte del discente. Un tempo l'insegnamento della storia chiedeva in gran parte la riproduzione di un sapere precostituito, da memorizzare ed esporre. Oggi si mira alla costruzione di competenze più complesse, basate sull’operatività e sullo svolgimento, da parte degli studenti, delle operazioni cognitive proprie della ricerca, incentrate sull'uso di fonti, di testi storiografici, di risorse multimediali e di altri strumenti interattivi.

              Il Progetto storia

 Gli anni che hanno visto il dispiegarsi del progetto ministeriale sulla storia del Novecento hanno contribuito alla diffusione e all'approfondimento di questi orientamenti, facendo emergere una nuova figura di docente-ricercatore di storia. L'impostazione che ha contraddistinto le attività di formazione più innovative si è spesso basata sul modello della ricerca-azione, che prevede l’elaborazione di un’ipotesi storico-didattica, la sua sperimentazione e la verifica dei risultati.

Questi tratti hanno guidato il lavoro del gruppo di insegnanti che ha ideato, progettato e condiviso l’esperienza “Memoria e insegnamento della storia contemporanea”. Ricerca e sperimentazione didattica progressivamente sono state riconosciute come fattori qualificanti della professionalità docente, e in tal modo è venuto in primo piano - imponendosi come bagaglio imprescindibile, con il quale l’insegnante di storia deve misurarsi - un ventaglio di nuove competenze: individuazione e utilizzazione di testi storiografici a supporto dell'azione didattica, selezione di fonti opportunamente riconducibili al lavoro in classe, elaborazione di esercitazioni mirate allo sviluppo delle competenze degli alunni, costruzione di adeguate prove di verifica, capacità di progettare attività didattiche multimediali.

 Il  modello formativo

 Il modello formativo che ci sembra più adatto a promuovere tale profilo di docente riprende e sviluppa le esperienze di questi ultimi anni. Ed è stato soprattutto nell’ambito della Convenzione Ministero-Insmli che si è guardato alle problematiche dell'insegnamento a partire dalla loro concretezza, organizzando risposte sulla base delle riflessioni e delle sperimentazioni più avanzate, come quelle legate alla pratica del laboratorio. In tal modo si sono definite precise esigenze educative e didattiche, in relazione alle quali si sono predisposti interventi mirati e coerenti.

La nostra ricerca ha in particolare affrontato il nodo problematico costituito dal rapporto tra storia, soggettività e memoria, che vede l'insegnante non solo come elaboratore e organizzatore dell'azione didattica, ma come soggetto e testimone di storia, che si confronta con l'esperienza e la soggettività di giovani generazioni, chiamate insieme a lui a costruire un progetto di conoscenza del passato. Ciò vale specialmente per l’insegnamento della storia contemporanea, ma può trovare interessanti campi di applicazione, metodologica e interpretativa, per l’insegnamento della storia in generale.

La contestualizzazione storica è stata collocata nel passaggio degli anni Cinquanta-Settanta, quelli che hanno segnato la grande trasformazione della società italiana, coincidente anche con gli anni della formazione culturale e professionale di gran parte degli insegnanti in servizio.

Questi aspetti connotativi della ricerca si sono articolati e sviluppati attraverso una pratica di lavoro che ci ha portato a elaborare un modello di formazione per gli insegnanti di storia. Il punto focale della nostra proposta è costituito da una concezione laboratoriale delle attività di formazione, che si orienta verso le seguenti coordinate: a) costruzione - consapevole e condivisa dal gruppo - di un progetto di ricerca, b) identificazione di strategie e itinerari didattici da parte dei docenti in formazione, c) partecipazione attiva e costante confronto tra i componenti del gruppo (su processi e risultati del lavoro).

Tale modello, che intende coniugare ricerca-formazione-autoformazione e azione, disseminando tra formazione degli insegnanti e progettazione didattica le sue potenzialità, può essere formalizzato secondo le seguenti fasi:

·        costituzione di gruppi di lavoro e progettuali, all'interno dei quali le competenze dei singoli docenti partecipano alla definizione del progetto complessivo;

·        ricorso a figure di esperti, portatori di differenti specializzazioni e approcci disciplinari (in specifico, nel novero della nostra ricerca, storici e sociologi), che il gruppo di progettazione, di volta in volta, individua in base alle esigenze del lavoro;

·        sviluppo di una ricerca orientata verso la ricognizione storiografica e verso il puntuale uso delle fonti (anche di tipologie diverse);

·        produzione e sperimentazione di materiali e itinerari didattici, che proprio nella selezione e nel trattamento di fonti e testi storiografici, nella definizione di esercitazioni e prove di verifica, nello svolgimento di attività di progettazione ed elaborazione ipertestuale, trovino significativa articolazione e caratterizzazione, mettendo a frutto l’esperienza di ricerca in una prospettiva di storia insegnata.