GLI
INTENTI DELLA PUBBLICAZIONE
Sono dichiarati da due parole-chiave contenute nel titolo. Cittadino:
una cittadinanza di suolo: chi calpesta quella terra è cittadino di
quella comunità. Una realtà che la scuola di base conosce bene perché
essa è stata chiamata per prima a riflettere intorno alla presenza di
persone di origini culturali diverse ed a mettere a punto strategie
adatte a questa nuova situazione. Si tratta
di condividere con i “nuovi” le regole che la tradizione
culturale e politica ha fin qui elaborato ed espanderle insieme, in un
progetto di costruzione, termine di per sé freddo che tuttavia ben
rende l’idea di “cantiere” che la proposta
intende assumere. Consapevole:
la consapevolezza dell’ appartenenza ad un corpo sociale e politico
è un’abilità da raggiungere attraverso la conoscenza dei
meccanismi istituzionali che consentono una convivenza di cui la
democrazia costituisce valore
fondante. La competenza da far raggiungere non ai futuri cittadini e
future cittadine ma a cittadini che frequentano le nostre scuole, può
chiamarsi anche partecipazione, che è l’atteggiamento consueto di
chi sa, condivide il valore della democrazia come forma del proprio
esserci, conosce e sa usare i meccanismi, decide di riversare nella
vita quotidiana e nella progettualità dei futuro ciò che sa e sa
fare.
IL COME
La forma del Laboratorio costituisce una strategia che è
patrimonio condiviso delle sezioni didattiche degli Istituti della
rete associati all’Insmli. Questo strumento rappresenta il tentativo
di trasporre tale patrimonio sul versante della formazione del
cittadino.
Laboratorio, vale la pena ribadirlo,
luogo mentale in cui l’azione didattica è progettata per fare
esperienze insieme ai ragazzi ( l’insegnante è membro esperto del
gruppo) su luoghi – documento, contenuti acquisiti, memoria di
esperienze. Questo laboratorio è pensato come integrazione di
un’esperienza concreta ( la visita alla sala del Consiglio ha visto
la partecipazione di oltre cinquemila studentinell’anno scolastico
ancora in corso ) e come espansione della medesima attraverso
l’informazione sui problemi concreti di cui il Consiglio si occupa
con le sue Commissioni.
Altro criterio di
organizzazione di materiali è caratterizzato dall’idea di vicinanza
unita a quella di
autonomia: quanto più le regole sono stabilite da un potere vicino a
chi quelle regole deve seguire tanto più il soggetto fruisce di
autonomia. Lo scenario dei contenuti è costituito: dai meccanismi di
funzionamento dell’Assemblea e dai grandi temi del
regionalismo/federalismo; decentramento/autonomia (es. autonomia
scolastica nel governo della vita quotidiana dei ragazzi e delle
ragazze)
I
PERCHE’
Questo libro è organizzato in due volumi: il primo contiene
percorsi modulari, piste aperte di esplorazione di materiali, che sono
proposti in un secondo volume, selezionati e ordinati in perfetta
simmetria con ciascun modulo.
Lo strumento stesso appare
modulare nel suo insieme, all’interno di un progetto che vede il
luogo come cardine strategico: il luogo delle sedute del Consiglio
regionale, carico di plusvalore formativo per l’immaginario che i
mezzi di informazione locali costruiscono nelle menti degli alunni e
delle alunne; il luogo del Palazzo (inteso come Palazzo Cesaroni, sede
della Regione Umbria accessibile nei suoi connotati storico artistici
anche attraverso il video
di Luciano Moretti “A microfoni aperti” Ufficio stampa
Consiglio regionale, Perugia, 2000; i luoghi del potere, letti
diacronicamente, sul tessuto urbano del capoluogo umbro attraverso un
Laboratorio sulla città, già progettato e da realizzarsi fisicamente
in un ambiente, il “torrino” di Palazzo Cesaroni, che offre un
punto di vista privilegiato, per leggere ancora una volta
concretamente, il faticoso cammino della comunità regionale verso
forme sempre più raffinate di rappresentatività democratica.


|