1) Fine della violenza in Kosovo.
2) Ritiro dei serbi in tempi rapidi e definiti.
3) Forze internazionali in Kosovo sotto mandato Onu.
4) Presenza internazionale di sicurezza con una
fondamentale partecipazione Nato, con un comando unificato.
5) Amministrazione provvisoria per il Kosovo con una
significativa autonomia all'interno della Repubblica federale jugoslava.
Introduzione di forme di autogoverno.
6) Dopo il ritiro delle truppe è autorizzata una presenza
serba in Kosovo con i seguenti compiti: contatto con la missione
internazionale, mappatura dei campi minati e collaborazione nello sminamento, custodia del
patrimonio storico serbo, presenza a valichi di confine determinati.
7) Ritorno sicuro e libero dei profughi e dei
rifugiati e libero accesso in Kosovo delle organizzazioni umanitarie.
8) Un processo politico che garantisca un significativo autogoverno
per il Kosovo, in conformità con gli accordi di Rambouillet e dei principi di integrità
territoriale e sovranità della Jugoslavia e degli Stati della regione, demilitarizzazione
dell'UCK.
9) Piani per lo sviluppo economico e la stabilizzazione
della crisi.
10) La cessazione delle attività militari implica
l'accettazione dei punti.
(da "Il Corriere della
sera", 4 giugno 1999).

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