IL MEMORANDUM DELL’ACCADEMIA DELLE SCIENZE E DELLE ARTI DI BELGRADO (1986)


Il Memorandum dell'Accademia serba delle scienze e delle arti, scritto nel 1986, ha cominciato a circolare in forma anonima nel 1987: rappresenta la prima formulazione compiuta del «problema del Kosovo» e ha ispirato la sua soluzione «repressiva». Ecco alcuni passaggi:

L’espulsione del popolo serbo dal Kosovo è la testimonianza spettacolare della sua sconfitta storica. Nella primavera del 1981 è stata dichiarata al popolo serbo una guerra del tutto speciale, mai esplosa apertamente, preparata nelle diverse fasi dei cambiamenti amministrativi, politici e costituzionali. Condotta abilmente seguendo metodi e tattiche diverse, con ruoli ben ripartiti, con il sostegno attivo e abbastanza palese di certi centri politici del Paese—sostegno più nefasto dell'appoggio offerto dai Paesi vicini—questa guerra aperta che non si riesce a guardare in faccia e che - non viene chiamata con il suo vero nome dura all'incirca da cinque anni. Essa si trascina dunque da molto più tempo di quanto non sia durata la guerra di liberazione in questo Paese, dal 6 aprile 1941 al 9 maggio 1945.

L'insurrezione del Kosovo e in Metohi-ja, poco prima della fine della guerra, organizzata con la cooperazione delle unità naziste, è stata militarmente schiacciata nel 1944-45, ma dobbiamo constatare che non è stata sconfitta politicamente. Nella sua forma attuale, mascherata con nuovi contenuti, essa si sviluppa con maggior successo ed è prossima alla vittoria. Non abbiamo ancora chiuso i nostri conti con l'aggressione fascista. Le misure prese finora hanno soltanto eliminato i segni esteriori di questa aggressione quando sono divenuti espliciti i suoi obiettivi, ispirati al razzismo. (...). I cinque anni della lunga guerra del Kosovo hanno suscitato nei suoi ispiratori e nei suoi esecutori la convinzione di essere più forti di quanto pensassero, di godere dell'appoggio di diversi centri di potere nel Paese, un sostegno incomparabilmente maggiore di quello del quale beneficiano i serbi del Kosovo da parte della Repubblica di Serbia o che questa repubblica riceve da parte delle altre repubbliche della Jugoslavia. (...).

Il genocidio fisico, politico, giuridico, culturale della popolazione serba del Kosovo e della Metohi-ja è la sconfitta più grave subita dalla Serbia nelle sue lotte di liberazione, dalla battaglia di Orasac del 1804 fino all'insurrezione del 1941. (...).

Il destino del Kosovo resta una questione vitale per il popolo serbo tutto intero. Se non viene risolta nell'unico modo effettivo, se un'autentica sicurezza e una uguaglianza di diritti di tutti i popoli che vivono nel Kosovo e in Metohija non vengono instaurate, se non vengono create condizioni salde e durature per il ritorno della popolazione scacciata, questa parte della Repubblica di Serbia diventerà un problema europeo con conseguenze assai pesanti. (...). La diversità etnica in numerosi territori balcanici corrisponde al profilo etnico della popolazione balcanica. La rivendicazione di un Kosovo etnicamente puro non è soltanto una pesante e diretta minaccia per tutti i popoli che vi si trovano in minoranza, ma, se si affermerà, rappresenterà un pericolo reale e quotidiano per tutti i popoli della Jugoslavia.

(da "IL Corriere della sera" 27 - 4 - 1999)

indice

documenti