L'informazione della Cnn


La guerra del Kosovo è anche una guerra mediatica, che, oltre ad alcune analogie, ha caratteristiche nuove e diverse rispetto alla Guerra del Golfo, che necessitano di una riflessione attenta.
Durante una guerra è difficile raggiungere livelli di obiettività e completezza d'informazione, lasciandosi trascinare dalla rappresentazione emozionale degli eventi tragici piuttosto che ancorarsi alla ricostruzione razionale e documentata dei fatti e del contesto storico, sociale, culturale.

Il giornalista americano Michael Massing ("The Nation") giudica superficiale e non obbiettiva l'informazione della Cnn nei primi giorni di guerra.

Il brano è tratto dall'articolo La battaglia delle idee in "Internazionale", 23-29 aprile 1999  

Forse perché tutti gli altri servizi della Cnn sono palesemente a favore della Nato. Quando sono stati catturati i tre soldati americani, la rete ha comiciato a mandare in onda molti servizi sulle manifestazioni di solidarietà nelle loro città natali. Quando le condizioni atmosferiche limitavano il numero di bombe che la nato poteva sganciare, i giornalisti della Cnn esprimevano chiaramente il loro disappunto. E quando è stato annunciato un ritardo nell'invio degli elicotteri statunitensi Apache nella regione, i suoi corrispondenti si sono uniti allo sgomento generale.

Poi c'è Christiane Amanpour. La Amanpour trasmette da Kukes, in Albania, e passa la maggior parte delle giornate a intervistare i deportati da Kosovo e a fare la cronaca degli orrori che hanno dovuto subire. Come molti altri giornalisti ha fatto un buon lavoro, documentando la catastrofe che si è abbattuta sulla regione. I suoi servizi, tuttavia, sembrano molto più tendenziosi degli altri. Sembra che lavori a favore della Nato e della sua offensiva. "Tutti questi deportati vogliono che la Nato continui ad attaccare i serbi responsabili delle loro sofferenze", ha raccontato in un servizio. In un altro, ha citato la dichiarazione di un rifugiato: "Grazie, Nato". La Amanpour ha evitato accuratamente di criticare gli Stati Uniti per non aver previsto l'emergenza dei rpfughi, e non ha mostrato alcun interesse per quello che le bombe della Nato provocano in Kosovo. Ha anche avuto qualche problema ad ammettere che in parte la crisi è stata scatenata.

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