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Educazione alla cittadinanza

INSMLI – MIUR Convenzione 2005 -2006
PROGETTO NAZIONALE

Il presente e i suoi passati
CITTADINANZA

L’Insmli, attraverso la sottoscrizione di una convenzione con il MIUR per l’a.s. 2005-2006, tenuto conto della legge 53/2003, assume l’obiettivo di offrire alle istituzioni scolastiche un sostegno per consentire agli allievi il raggiungimento del pieno successo formativo attraverso l’assunzione consapevole e motivata di un ruolo di cittadinanza attiva (Educazione alla cittadinanza).
Tale proposito rappresenta il naturale sviluppo delle iniziative messe in campo nell’anno scolastico 2004-2005 attraverso il progetto “Il cammino della democrazia” nell’ambito della precedente convenzione tra l’Insmli e il MIUR.

LE RAGIONI DI UN IMPEGNO

Il rapporto privilegiato tra la formazione storica e l’educazione alla cittadinanza si fonda non solo su premesse di tipo teorico e culturale altamente significative ma anche sulla rilevazione di alcune circostanze di fatto:

  • la centralità del ruolo della storia per la crescita di cittadini democratici è ribadita costantemente da diversi documenti-guida emanati dalle istituzioni europee;
  • a Sofia (Bulgaria), il 13 e 14 dicembre 2004, si è tenuta la Conferenza “Imparare e vivere la democrazia” per lanciare nel 2005 l’ Anno europeo della cittadinanza attraverso l’educazione. L’obiettivo dell’Anno è lo sviluppo, in tutta l’Europa, di una campagna di diffusione e di applicazione delle politiche e dei programmi di educazione alla cittadinanza elaborata in seno al Consiglio d’Europa. La Conferenza ha lanciato attività a livello locale, regionale, nazionale ed internazionale, dirette alla diffusione di buone pratiche, alla sensibilizzazione e allo sviluppo di iniziative e partenariati. L’obiettivo della cittadinanza democratica deciso nella Conferenza è quello di fornire ai cittadini le conoscenze, le competenze e le attitudini per aiutarli a svolgere un ruolo attivo all’interno della società, a livello locale, nazionale o internazionale. In relazione a tale obiettivo il MIUR ha elaborato un Piano di iniziative nazionali a cui si fa riferimento;
  • la formazione di una cittadinanza consapevole è attualmente richiesta alla scuola anche attraverso “Giornate” dedicate alla memoria di momenti rilevanti del passato recente, come
    il 27 gennaio, il 10 febbraio, il 25 aprile, il 2 giugno;
  • siamo nel pieno del sessantesimo anniversario del processo di costruzione della cittadinanza democratica dalla Liberazione alla Costituzione ed alle libere elezioni;
  • la rilevanza data all’Educazione alla cittadinanza dalle Indicazioni nazionali per le scuole di ogni ordine e grado rischia di non ottenere alcun effetto poiché, mentre gli obiettivi proposti non rientrano apparentemente nel campo di alcuna disciplina, non indicano orari e attribuzioni di responsabilità ad alcun insegnante, non danno luogo a valutazioni specifiche, il che risponde ad una logica di trasversalità condivisibile, manca tuttavia l’applicazione delle finalità della educazione alla convivenza civile agli OSA della maggior parte delle materie. Tale situazione potrebbe vanificare questo aspetto del successo formativo che appare, invece, fondamentale anche nel quadro di alcune recenti emergenze educative. Dare alla storia un ruolo di guida del processo di educazione alla cittadinanza in cui siano coinvolti tutti gli insegnamenti può indicare alle scuole un terreno concreto da cui partire per questo difficile ma essenziale compito nella crescita della società futura recuperando anche certi aspetti essenziali che negli OSA appaiono molto sfuocati, quando non assenti, come l’educazione interculturale, alla pace, allo sviluppo sostenibile, alla legalità e alle pari opportunità in una visione europea ma non esclusivamente eurocentrica;
  • la rete degli Istituti rappresentata dall’Insmli ha contatti e partecipazioni a livello europeo, che possono facilitare rapporti e gemellaggi fra scuole dell’Unione, offrendo opportunità per la creazione di scambi e per la conoscenza reciproca fra studenti di varie nazioni, cittadini di un’Europa da costruire anche attraverso la conoscenza della storia e dei suoi valori.

LE PREMESSE NECESSARIE

L’Insmli intende attuare questo impegno, com’è nella sua tradizione e nella sua esperienza di diversi decenni, mediante l’opera di insegnanti comandati che, selezionati attraverso concorsi pubblici e quindi in grado di fornire l’apporto di sicure capacità professionali, sono formati nel seno degli Istituti sia alla ricerca storico-didattica sia alla difficile funzione di formatori. L’ambiente Insmli offre loro l’approfondimento delle competenze in un ambiente dove tutti gli aspetti della formazione storica, dalla documentazione alla ricerca, sono presenti a livello di grande scientificità e dove, inoltre, si sviluppa coerentemente il tema dei criteri per un’efficace comunicazione formativa.
Per la formazione dei formatori l’Insmli, oltre all’attività quotidiana, organizza in collaborazione con gli Istituti, stage su varie tematiche. Per l’anno 2005-2006 se ne prevedono diversi: in allegato un primo esempio. Grazie a tale formazione in itinere i docenti che svolgono la loro opera nell’Insmli possono rappresentare per la scuola un valore aggiunto di esperienze scientifiche e di capacità didattica.

IL CONTRATTO FORMATIVO

Le elaborazioni didattiche, condotte in parallelo e in concorso con l’elaborazione storiografica, rappresenteranno un impulso efficace per l’attività delle scuole. Tale opera di stimolo parte in generale dall’attività di divulgazione ma anche da iniziative specifiche con l’offerta di sostegno agli/alle insegnanti per le attività da far svolgere alle classi. L’Insmli si propone di creare, sfruttando contatti e precedenti esperienze ma anche, se possibile, un rinnovato impulso per specifiche intese con gli Uffici scolastici regionali grazie anche al sostegno del MIUR, un ambiente diffuso di sostegno alle innovazioni e specifici momenti di cooperazione con le scuole di ogni ordine e grado. In molti Istituti esistono focus group di insegnanti che partecipano all’elaborazione di progetti didattici e di percorsi formativi.
Gli Istituti si propongono di:

  • offrire alle scuole i criteri per la costruzione di percorsi formativi disciplinari e trasversali su tematiche concordate intorno all’Educazione alla cittadinanza;
  • formulare i criteri per l’avvio di ricerche su temi che possano ampliare il quadro di riferimento per gli insegnanti e per gli studenti;
  • sostenere la professionalità degli insegnanti nella definizione e nel raggiungimento di obiettivi formativi nell’Educazione alla cittadinanza con interventi e supporti nel quadro di attività a ciò mirate;
  • costituire poli di sperimentazione, diffusione e monitoraggio delle attività formative. Saranno messe in campo le risorse della rete dell’Insmli per adeguare la risposta alla domanda del
    mondo scolastico, tenuto conto dei vari ordini e gradi di scuola e dei diversi contesti territoriali in cui gli Istituti si collocano o da cui provengono le richieste, giovandosi anche della struttura
    composita del sistema Insmli che affianca docenti impegnati sul fronte didattico e ricercatori di storia con le risorse di un’alta scuola storiografica, di archivi, biblioteche, mediateche, siti e nuove tecnologie e quant’altro possa occorrere per consentire uno sviluppo del progetto secondo logiche di laboratorio attivo più che secondo schemi astratti prefissati, a prosecuzione di esperienze che hanno già mostrato grande efficacia.

PAROLE – CHIAVE
La varietà dei percorsi formativi indirizzati all’educazione alla cittadinanza attraverso il ruolo-guida della storia avranno al loro centro alcuni punti nodali che rappresentano, pur nella diversità delle formulazioni, elementi essenziali del progetto di educazione alla convivenza civile nella scuola rinnovata. Tali punti sono riassumibili in alcune parole-chiave che articolano la definizione del tema, a partire da quelle fondamentali di democrazia e cittadinanza:

  • comunità – appartenenze
  • opportunità
  • scelta
  • responsabilità
  • legalità
  • diritti-doveri
  • differenze
  • transizione

Tali parole si riferiscono sia ad ambiti e settori di conoscenza storica sia alle esperienze concrete in cui la scuola si trova immersa e che rappresentano spunti per una riflessione formativa che coinvolge diverse discipline, all’incrocio tra etica civile e storicità. Si pensi, a puro titolo d’esempio, al rapporto tra vita e legalità in alcune esperienze giovanili oppure alla presenza di scolaresche dalla composita fisionomia culturale e religiosa nelle aule, che pongono problemi sul piano delle relazioni e su quello delle conoscenze. La finalità generale è quella di coniugare sapere -saper fare saper essere nella formazione dell’allievo come cittadino consapevole e responsabile.
L’importanza strategica del tema si rivela anche nel suo raggio multi-inter-e trans-disciplinare che potrà coinvolgere, a partire dalla fondamentale matrice storica, vari insegnamenti, concorrendo a definire, qualora le scuole lo vogliano, contenuti ed obiettivi dell’area di definizione autonoma nel quadro dell’offerta formativa.
In linea generale, ed a titolo di esempio, si potranno seguire diversi filoni di iniziative:

  • quelle che orientano nel campo dell’informazione e delle sue fonti, con l’intento di offrire strumenti al soggetto perché possa individuare in modo sempre più autonomo ciò che serve alla soluzione di un problema dato, sostenendo nello stesso tempo la consapevolezza della necessità ricorrente di aggiornare quegli strumenti lungo l’intero arco dell’esistenza [didattiche documentalistiche in archivio (scolastico e non) e in biblioteca, in ambiente informatico; strettamente correlate alle priorità indicate dall’Unesco e dalla Commissione Europea nel campo dell’educazione];
  • quelle che pongono attenzione ai contesti pedagogicamente rilevanti della formazione, alle dinamiche di gruppo, alla didattica della discussione e all’apprendimento/ insegnamento
    cooperativo: l’intera elaborazione, insomma, sul laboratorio, nel versante dei suoi obiettivi non cognitivi, integrata dalle riflessioni sulla valutazione formativa; la sua applicabilità nei diversi
    contesti disciplinari e inter/trans-disciplinari;
  • quelle che hanno per tema le diverse declinazioni della cittadinanza o della sua negazione: per esempio genere, civili e guerra, spostamenti di popolazione, Shoah e deportazione…
  • quelle che affrontano una riflessione specifica sulla genesi e sulle forme della nostra cittadinanza, in corrispondenza con il Sessantesimo anniversario del processo dalla Liberazione alla Costituzione.

Al fine di rendere visibile tutte le iniziative che concorreranno allo sviluppo del progetto, sarà creato un logo che le identificherà come tali.

FORME DI COMUNICAZIONE
Tali attività si concretizzeranno in diverse modalità, legate sia alla divulgazione sia ad attività di cooperazione didattica.
Per la divulgazione si prevedono:

  • diffusione gratuita alle scuole di libri, riviste e Cd, di dossier che raccolgono materiali di studio (allegato un esempio: Dietro la lavagna. Generazioni a scuola prodotto dall’istituto veneziano);
  • incontri pubblici rivolti alle scuole, ai docenti ed alla cittadinanza in varie forme e con l’uso di diversi linguaggi, dalle tavole rotonde agli spettacoli, cineforum, concerti, percorsi guidati sul
    territorio, visite a luoghi di memoria, ecc. con grande attenzione alla fruizione didattica e formativa;
  • interventi, lezioni, conferenze per gruppi di classi o nelle scuole, su invito degli insegnanti o dell’intero corpo docente;
  • mostre, di cui gli Istituti cureranno l’allestimento o prodotte da Enti con cui si stabiliscono forme di collaborazione per cui gli Istituti saranno responsabili dei percorsi didattici previsti,
    sostenendo i laboratori didattici connessi;
  • siti e portali multimediali;
  • convegni che sappiano avvicinare docenti e gli studenti di scuole superiori al “cantiere disciplinare” superando la visione delle materie come canoni immutabili;
  • presentazione alle scuole di libri di recente o recentissima pubblicazione. Per le attività di cooperazione didattica, i soggetti privilegiati dell’azione formativa saranno sia i docenti sia gli studenti.

Nei riguardi dei docenti le attività sul rapporto fra storia e cittadinanza democratica potranno prevedere:

  • formazione attraverso lezioni, conferenze e dibattiti, corsi e cicli di incontri, presentazione di produzioni didattiche esemplari;
  • percorsi formativi di ricerca e di riflessione didattica;
  • seminari residenziali e non residenziali; apprendimento a distanza attraverso il web e formazione al suo uso. In questa attività continuerà ad avere un rilievo particolare la collaborazione con INDIRE e, dunque, con l’Istituzione scolastica che oggi va orientando l’offerta di aggiornamento soprattutto in questa direzione.

Per gli studenti si opererà nelle seguenti direzioni :

  • seminari di studio nelle scuole superiori,
  • attività di ricerca didattica, progetti di ricerca/azione, con i loro docenti e monitoraggio delle attività. Si continuerà a rivolgere una particolare attenzione all’uso didattico degli archivi scolastici, miniere di notizie anche sulla cittadinanza a scuola;
  • laboratori calibrati sulle diverse fasce d’età;
  • itinerari attraverso luoghi di memoria con attività di formazione sul campo;
  • scambi e gemellaggi tra classi e scuole a livello nazionale e transnazionale. Si provvederà, come sempre, alla realizzazione di percorsi didattici o di sussidi specifici, spesso nati da richieste di insegnanti ma rivolti alla generalità delle scuole. Tra essi si prevede la realizzazione di Cd come strumento comunicativo tecnicamente vicino agli studenti di quest’ultima generazione, a cui permette di affrontare la complessità di temi attraverso percorsi individualizzati.

Infine, in tutti gli Istituti, saranno aperti “sportelli – scuola” a cui gli insegnanti e gli studenti potranno rivolgersi per ottenere indicazioni, informazioni, consulenze e sostegno per
fornire basi storiografiche all’Educazione alla cittadinanza.

MONITORAGGIO E VERIFICHE
Si curerà che le esperienze didattiche conducano alla produzione di materiale dimostrativo dell’attività conclusa, che sarà recepito nei data-base degli archivi didattici e/o diffuso a stampa, on line o come materiale grigio.
L’attività svolta dagli Istituti e dai docenti comandati sarà periodicamente censita e fatta oggetto di monitoraggio attraverso schede illustrative sintetiche, incontri periodici di valutazione del lavoro svolto e discussione, mostre o dossier del materiale prodotto e dei risultati ottenuti.

Firmato: i membri Insmli del Comitato scientifico MIUR-Insmli

Prof. Claudio Dellavalle
vicepresidente dell’Insmli

Prof.ssa Aurora Delmonaco
per la Commissione formazione Insmli

Prof. Alberto Preti
membro del Consiglio di Amministrazione dell’Insmli